VETRINA LETTERARIA ARTISTICA con lo scrittore GENNARO BATTIMO

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1 SINOSSI

 

Sherlock & Olmo. La morte di Mascia Maria non è un semplice giallo. L’autore, Gennaro Battimo, costruisce un’opera che intreccia il mistero con un’esplorazione profonda della vita quotidiana, delle relazioni umane e della condizione esistenziale del protagonista, Nicola Olmo. È attraverso di lui che la narrazione prende corpo, non tanto nell’indagine investigativa quanto nella rappresentazione del suo mondo, fatto di incontri, nostalgie, rimpianti e un senso di inadeguatezza latente.

Nicola Olmo è un uomo di mcopertina libro (2)ezza età, proprietario di una lavanderia a gettoni. Il suo lavoro, apparentemente banale, diventa un microcosmo di interazioni sociali che scandiscono il suo quotidiano. È un osservatore della vita, sempre pronto al dialogo, anche con chi, solitamente, viene evitato. Parla con i venditori telefonici, accoglie i Testimoni di Geova, si intrattiene con i clienti della lavanderia, come se ogni conversazione fosse un’opportunità per comprendere meglio il mondo che lo circonda. Tuttavia, dietro la disponibilità al dialogo da parte del protagonista, si cela un bisogno profondo di contatto umano, una sorta di ansia di relazione che nasconde una solitudine interiore.

L’ambiente della lavanderia è descritto con minuzia e assume un ruolo centrale nel romanzo. Più che un semplice luogo di lavoro, è un punto di passaggio per una variegata umanità: studenti fuori sede, lavoratori, turisti, casalinghe che, in momenti particolari, portano i loro piumoni e trapunte a lavare. Nicola non si limita a gestire le macchine, ma instaura rapporti con i clienti, ascolta le loro storie, osserva le loro abitudini, trasformando lo spazio in una sorta di osservatorio sociale, una finestra sulla città e sulle persone che la abitano. Ma la vita di Nicola è segnata anche da rimpianti e insicurezze. Ogni anno, quando arriva il fatidico 27 novembre, riceve l’invito alla cena con gli ex compagni di liceo e, puntualmente, trova una scusa per non partecipare. Il confronto con i suoi coetanei lo mette a disagio: molti di loro hanno carriere affermate, famiglie consolidate, un percorso che Nicola sente di non aver mai pienamente intrapreso. Un senso di inadeguatezza che lo porta a evitare il giudizio altrui, rifugiandosi in una routine che, seppur rassicurante, non lo soddisfa mai del tutto.

Un ruolo importante nella sua vita è ricoperto da Loredana, un’amica ritrovata dopo anni grazie ai social. Con lei condivide pensieri e confidenze, creando un legame profondo e sincero: i loro dialoghi, spesso ironici e taglienti, offrono al lettore uno sguardo sulle fragilità di Nicola, sulle sue paure e sulle sue speranze. È proprio attraverso questo legame di amicizia che Battimo esplora il tema del legame affettivo al di fuori delle convenzioni sentimentali, mostrando come il sostegno reciproco possa assumere forme diverse, ma ugualmente significative.

L’indagine sulla morte di Mascia Maria, che dovrebbe costituire il fulcro del romanzo, finisce quasi per diventare un pretesto narrativo per approfondire la psicologia dei personaggi e il contesto sociale in cui si muovono. Mascia Maria è una giovane donna trovata morta nel proprio appartamento. Ufficialmente si tratta di morte naturale, ma il cugino della vittima, convinto che dietro vi sia un omicidio, assolda Sherlock, un investigatore privato alle prime armi. Nicola si ritrova coinvolto nell’indagine quasi per caso, ma presto si rende conto che il mistero non riguarda soltanto le circostanze della morte di Mascia Maria, ma anche il modo in cui le persone affrontano la verità, le illusioni e i segreti che portano con sé.

Le indagini si sviluppano attraverso dialoghi e confronti piuttosto che in un classico intreccio di prove e indizi. Sherlock segue piste che si rivelano sbagliate, si lascia guidare dalle proprie intuizioni ma spesso si imbatte in ostacoli inaspettati. La verità sembra sfuggire di continuo, trasformandosi in un gioco di specchi in cui nulla è come appare. Nel corso della narrazione emergono temi profondi come la violenza di genere, il pregiudizio sociale, il senso di colpa e il ruolo della fede nelle scelte individuali.

Battimo utilizza una scrittura fluida e immediata, ricca di dialoghi e digressioni che arricchiscono la narrazione. L’ironia è un elemento costante, non solo nei dialoghi ma anche nelle situazioni descritte, rendendo il romanzo una lettura scorrevole e coinvolgente. Le metafore e le similitudini sono usate con naturalezza, mai forzate, e contribuiscono a creare un’atmosfera familiare e autentica. Un aspetto interessante dell’opera è il suo modo di affrontare tematiche sociali. Attraverso i discorsi tra Nicola e Loredana emergono riflessioni sulla violenza di genere, sulla precarietà lavorativa, sul ruolo della religione e sull’inevitabile confronto con il passato. Il romanzo non fornisce risposte definitive, ma pone domande, lasciando al lettore il compito di trarre le proprie conclusioni.

Sherlock & Olmo. La morte di Mascia Maria è un romanzo che sorprende per la sua capacità di trasformare una storia investigativa in un viaggio intimo dentro la vita di un uomo comune. La profondità psicologica del protagonista, la ricchezza dei dialoghi e la capacità dell’autore di intrecciare riflessioni personali e osservazioni sociali lo rendono un’opera che va oltre il semplice genere giallo. È un libro che parla di solitudine e di amicizia, di rimpianti e di speranza, di vita vissuta con le sue piccole e grandi contraddizioni. Un romanzo che, pur con la sua struttura frammentata, riesce a lasciare un segno nel lettore, invitandolo a osservare con maggiore attenzione la realtà che lo circonda. E forse, come accade ai personaggi, a interrogarsi su cosa significhi davvero scoprire la verità.

 

2 DESCRIZIONE DELLO SCRITTORE

 

Gennaro Battimo nasce a Napoli nel 1968 e vive a San Giorgio a Cremano ( il paese di Massimo Troisi) fino alla maturità classica.

A diciotto anni va a studiare Ingegneria a Pisa e dopo la laurea e un anno di servizio civile presso la biblioteca comunale di Santa Croce sull’Arno rimane in Toscana; testando sulla sua pelle il detto del poeta “non puo’ essere mai triste chi puo’ tornare col pensiero a Napoli”

Ama i libri, ma ha cercato invano un manuale su come fare il genitore, che non ha mai trovato
Ama la musica ma è costretto ad ascoltarla con le cuffiette, perchè quella che gli piace è definita “anacronistica” quando va bene, “lagna” nella maggior parte dei casi, da parenti e amici.

Da oltre 30 anni lavora nel campo della sicurezza sul lavoro, occupandosi di consulenza alle imprese di tutti i settori e soprattutto di docenza in corsi di formazione per lavoratori e imprenditori ( se la metà degli allievi che hanno frequentato i suoi corsi comprassero il suo libro sarebbe ricco).

Si definisce un “ateo praticante” (a differenza di molti che si professano ” credente…ma a modo mio”), perchè non ha ancora ricevuto il dono della fede, ma ama leggere i testi sacri e assiste alle funzioni religiose con particolare attenzione.

La figlia ha scoperto in una directory del suo PC un romanzo ( fortuna ne ha scoperto uno solo) e lo ha “costretto” a pubblicarlo; non ha scoperto la lettera che le ha scritto 17 anni fa mentre era nella pancia della mamma e le darà solo al compimento della maggiore età.

 

 

copertina libro (2)