L’EUROPEO DI GARRA & FANTASIA TAPPA N° 7 LE FANTASTICHE 4

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L’EUROPA DI GARRA & FANTASIA – TAPPA NUMERO 7

Le fantastiche 4

Francia, Spagna, Inghilterra, Olanda. Quattro squadre e un europeo da vincere. Anche se è un po’ anacronistico parlare di scuole di pensiero calcistico nazionale possiamo dire che si incontrano modi di vivere e di interpretare il calcio estremamente diversi tra loro che si sono palesati nella storia ma soprattutto nel torneo.

Partiamo dalla Francia. I galletti transalpini stanno letteralmente sfidando le leggi del calcio. Arrivano in semifinale senza aver segnato un goal su azione. Questo dato che sicuramente evidenzia una qualità di gioco insufficiente, dall’altro fa sperare i più ottimisti: se siamo arrivati fin qui, senza segnare, prima o poi i nostri lo faranno. L’Impostazione del navigato tecnico Deschamps è molto semplice: attenzione massima in difesa, blocco basso, ripartenze di Mbappè, Dembelè, Kolo Muani o Thuram. Griezmann da raccordo. Kante e Tchouameni a equilibrare e dare fosforo, Rabiot a supportare l’azione. Quello che sta davvero mancando, fino a questo momento, è la pochezza della squadra nel ragionare e far girar palla. Va bene correre nello spazio, ma che succede quando il pallone gira tra i piedi dei blues?

Il discorso specularmente opposto si può fare con la Spagna. Brillante e scintillante. Furiosa ed elegante. Bella e letale. Le furie rosse del ct De La Fuente arrivano in semifinale dopo il più bel match dell’Europeo, quello contro la Germania. In quell’occasione si sono incontrate le due squadre che hanno giocato il calcio migliore della competizione. Quasi nessuno immaginava la Spagna con questo livello di gioco nell’Europeo. Invece, i meccanismi della “roja” hanno funzionato alla perfezione grazie anche alle interpretazioni dei singoli. Carvajal che mancherà per squalifica è stato semplicemente perfetto, Ruiz sta giocando il miglior calcio della sua carriera, Rodri si sta confermando come il miglior playmaker continentale e poi ci sono loro, Lamin Yamal e Nico Williams. Il primo gioca con la visione di un veterano ed è uscito da poco dall’età della scuola dell’obbligo. Sta ricamando calcio. Il secondo è devastante. Sembra un giocatore dei videogiochi quando prendono i superpoteri e accelerano avvolti da una sfera di fuoco. Con la Germania hanno sofferto il ritmo alto, nella seconda frazione di gioco, cosa che difficilmente accadrà con il gioco più compassato dei Francesi. Il grosso tema saranno le transizioni difensive. Dovranno essere rapidissimi ad evitare di dare troppo spazio ai corridori francesi.

Dall’Altro lato del tabellone ci sono Inghilterra e Olanda.

La prima arrivava da grande favorita, insieme ai blues, alla competizione. Come la nazionale francese ha deluso e non poco a livello di gioco. La squadra è stata lenta. Abulica. Passiva. Si è aggrappata ai suoi uomini migliori.  Jude Bellingham è stato decisivo con due goal belli ed importanti, l’esordio ma soprattutto l’ottavo di finale al minuto 96, in rovesciata. L’eliminazione era una realtà dietro l’angolo. Saka, invece, è stato il migliore in campo nella sfida delicatissima dei quarti di finale. La Svizzera sappiamo bene che è una squadra ostica e rognosa. Gli inglesi, a tratti la soffrono, specialmente nei tempi supplementari, a tratti provano a reagire. C’è stato qualche miglioramento rispetto ai precedenti match. Saka ha vinto tutti gli uno vs uno su Haebischer. Trippier ha giocato da esterno a tutta fascia, questo ha liberato spazio per Foden e per Bellingham, favorendo una circolazione di palla leggermente più veloce ed aperta. Rice e Mainoo in zona centrale hanno coperto bene il campo. Insomma, Segnali di vita da Southgate.

Chiudiamo con l’Olanda. Possiamo definirla rivelazione di questo europeo. Non in senso assoluto perché parliamo ovviamente di una nazionale con una tradizione calcistica invidiabile ma in senso relativo. Gli infortuni dei tre centrocampisti titolari: Koompeiners, De Jong e De Roon hanno smembrato il centrocampo. Rejnders e Schouten, invece, si sono trovati subito e bene. Stanno facendo davvero un ottimo lavoro. Con la Turchia c’è stata una reazione d’orgoglio veemente. Tanto dipenderà da Cody Gapko, il vero trascinatore di questa squadra. L’impressione è che gli orange si esaltino con la presenza di una punta centrale vera, Verghost, e non di un falso nueve, Depay. Nel finale contro la squadra di Montella, complice un po’ di paura, la retroguardia è sbandata paurosamente. Dove può far male all’Inghilterra? Lavorando bene sulle catene laterali. Il sistema olandese prevede l’utilizzo di tanti giocatori rapidi e di gamba sulle fasce, per cercare la superiorità. Il lavoro a “catena” può sviluppare degli uno vs uno davvero interessanti.

 

Umberto Zimarri