Quando si parla di calcio si fa riferimento allo sport più praticato e tifato al mondo. Il calcio moderno, figlio del football inglese, ha dietro di sé secoli e secoli di storia che, purtroppo, a molti sono sconosciuti. E’ qui che intervengono Giuseppe e Giulia, conduttori di Fischio d’Inizio, che nella rubrica dedicata alla storia del calcio si accingono a rendere noto il cammino che questo sport ha percorso negli anni.
PANORAMICA GENERALE
Tracce di giochi con la palla possono essere rinvenute in molte culture lontane dai nostri giorni, a cominciare dagli Egizi e dagli Assiri, passando attraverso i Persiani, i Greci, i Romani, le popolazioni del Nord Europa e dell’Estremo Oriente, fino ad arrivare oltre-oceano con la scoperta dell’America. Insomma, già c’erano le basi per una futura diffusione di massa del calcio.
NORD EUROPA ED ESTREMO OCCIDENTE
Le popolazioni del Nord Europa, tra cui i Vichinghi, praticavano il Knattleikr, uno sport di squadra in cui si usava un bastone per colpire il pallone. Gli abitanti dell’Estremo Occidente, come gli Eschimesi, usavano involucri tondeggianti fatti di pelle di foca e riempiti di muschio e pelliccia. Al contrario di quello dei nord-europei, il loro gioco non prevedeva l’uso di un bastone, ma solo degli arti.
ESTREMO ORIENTE
Sotto l’impero di Huang Di (Impero Giallo) si sviluppò un antico gioco militare con la palla chiamato Cuju, che serviva per addestrare le truppe. Consisteva in due squadre da 12/16 calciatori che, rimanendo in un campo rettangolare, dovevano calciare un pallone all’interno di due pali senza l’uso delle braccia. Questo gioco è ufficialmente riconosciuto dalla FIFA come il più antico sport riconducibile al calcio moderno. In Giappone si sviluppò nel corso del VII secolo d.C. una variante del Cuju, chiamata Kemari: lo scopo era quello di tenere in aria con destrezza una palla senza l’aiuto delle mani.
ANTICA GRECIA E IMPERO ROMANO
In Grecia, nel IV secolo a.C. si sviluppa quello che è considerabile come il padre europeo del calcio e del rugby: l’Episkyros, un gioco violento che necessitava di 12/14 giocatori per squadra che dovevano poggiare la palla sulla linea di fondo del campo avversario. Erano permessi sia passaggi con le mani che coi piedi. A Roma, la variante latina (Harpastum) trovò molto successo soprattutto tra i gladiatori e i legionari, i quali lo praticavano addirittura nei limes (terre di confine) dell’Impero Romano, permettendone la diffusione fino in Inghilterra.
MEDIOEVO
Il calcio veniva praticato dalle civiltà precolombiane e da quelle centro-europee (come Francia e Gran Bretagna). In America si aveva il vantaggio degli alberi di gomma, che permettevano la creazione dei primi palloni rudimentali. In Francia e Cornovaglia c’era la Soule, in cui si doveva portare il pallone in una zona designata del paese rivale. Dall Soule nasce il Mob Football in Inghilterra, il cui obiettivo era essenzialmente lo stesso.
RINASCIMENTO
In Italia, i giochi con la palla vi erano già ai tempi dei Romani; ma nel periodo Rinascimentale, a Firenze, nacque il Calcio Fiorentino. Simile al rugby, questo sport è diventato una manifestazione rievocativa di Firenze e viene ancora oggi organizzato nelle maggiori piazze del capoluogo toscano.
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