PILLOLE DI SPORT NADIA COMANECI di Max Marziili

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PILLOLA DI SPORT
Nadia Comaneci, la ginnasta della perfezione, 10
18 luglio 1976, Giochi Olimpici di Montreal, Canada. Una ragazzina rumena di 14 anni riscrive la storia della ginnastica. Nadia Comaneci lascia il mondo a bocca aperta. Il voto per la sua esibizione è 10, perfezione stilistica. Anche in Occidente Nadia sarà per anni un modello per chiunque voglia affermarsi nello sport, non soltanto nella ginnastica. Ma quel voto astronomico nasce da lontano e la sua vita la porterà altrettanto lontano.
Il 12 novembre 1961, i signori Gheorghe e Stefania Comaneci hanno una figlia, decidono di chiamarla Nadia. In russo Nadia significa “speranza”, anche se i Comaneci credono che voglia dire “fortuna”. La fortuna, intesa come buona sorte, giocherà fin da subito un ruolo essenziale per Nadia. Da neonata ha un’estesa sacca di liquido sul capo e i medici temono seri problemi durante la crescita. Un giorno la nonna suggerisce di portare la bambina in chiesa la domenica e di compiere un rito considerato sacro e scaramantico: oltrepassare per tre volte la soglia del portale d’ingresso con la bimba in braccio, prima dell’arrivo del prete. Fatto. Il mattino successivo, Nadia non ha più nulla.
Nel 1970 Comaneci diventa la più giovane ginnasta rumena a essersi aggiudicata i campionati nazionali juniores a squadre. Vince anche nel 1971 e nello stesso anno esce per la prima volta dalla sua nazione, quando la Romania affronta a Lubiana la nazionale juniores jugoslava. Nadia ha dieci anni e ottiene il punteggio di 38,5 su 40 nelle prove di trave, volteggio, parallele asimmetriche e corpo libero. Nel 1972 conquista un altro titolo nazionale juniores. Cresce poco in altezza è appena al di sopra del metro e quaranta e pesa poco più di trenta chili. Oltre a dieta ferrea e pasti a orari stabiliti, le ripetizioni degli esercizi si protraggono fino all’esaurimento psicofisico. Nel 1975, Nadia Comaneci ha il primo vero appuntamento internazionale agli Europei in Norvegia. All’esordio in una competizione aperta ad atlete di tutte le età, Nadia vince quattro medaglie. Olimpiadi di Montreal, la sua apoteosi! Il punteggio per le prove di ginnastica è ancora affidato alla ditta svizzera Omega che nella progettazione dei tabelloni arrivava al punteggio massimo di 9.99 ritenendo che mai nessun atleta al mondo potesse ottenere il Perfect ten, ossia il 10. Ma quel 18 luglio Nadia smentisce il massimo organismo olimpico. In sostituzione della doppia cifra, i giudici devono inserire il voto 1,00, che va poi moltiplicato per dieci. L’assoluto ha una sua forza intrinseca. Nei giorni successivi, l’attesa per vedere in azione la ragazzina prodigio diventa febbrile. Quando le ginnaste rumene tornano di nuovo al Forum per le altre gare, 15.000 spettatori affollano le tribune, smaniosi di osservare “quella che ha preso dieci”. Esiste un prima e un dopo performance come quelle di Nadia Comaneci. E indietro non si torna.
L’ultimo acuto della campionessa avviene nel 1981, quando Nadia fa sue cinque medaglie d’oro alle Universiadi. Seguono anni di anonimato fino all’annuncio del ritiro ufficiale a 22 anni, poco prima delle Olimpiadi di Los Angeles del 1984. Lei Nadia ha lasciato un segno indelebile nella storia delle Olimpiadi.

Max Marzilli