PILLOLE DI MUSICA 🎶: LUNGA VITA ALLA RADIO!
“Uri, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto opera 7 primo e secondo tempo”.
Era il lontano 6 ottobre 1924 e, quella sera, si faceva la storia della radio, invenzione di qualche anno prima (1895) del fisico Guglielmo Marconi.
Sotto le note di Haydn e la voce di Maria Luisa Boncompagni, in uno stabile rurale romano, nell’attuale quartiere Parioli, nasceva la prima trasmissione radiofonica italiana. Era un programma scarno, durante il quale venivano trasmessi musiche tratte dal repertorio classico, il bollettino meteorologico e le notizie di borsa. Il pubblico – come spesso accade in situazioni simili – era composto da curiosi, interessati più alla novità tecnologica del radioascolto che ai programmi veri e propri… Ma il successo della radio era imminente e inarrestabile, ed ancora oggi attuale.
Benché gli anni passino e nonostante l’avvicendarsi frenetico di nuove tecnologie, lei resta lì, indifferente ai mutamenti storici (che, al contrario, hanno colpito altri mass media, in primis i giornali, costretti a cambiare forma e sostanza per sopravvivere): un mixer, un microfono, una voce e tanta voglia di raccontare, soprattutto attraverso le canzoni.
Compagna di vita e mezzo di informazione, la radio ha assunto, nel corso dei decenni, un ruolo fondamentale nella società , riconosciuto anche dalle Nazioni Unite, istituzionalizzando una giornata a lei dedicata (13 febbraio). La radio – così ritengono le Nazioni Unite – è il mezzo di comunicazione più diffuso al mondo, che, con i suoi costi contenuti, riesce a raggiungere tutti gli individui, anche le comunità più isolate, consentendo a tutti di partecipare al dibattito pubblico, qualunque sia il livello di istruzione.
Ci auguriamo che questo potente mezzo di diffusione continui la sua inarrestabile corsa e che non diventi “un qualsiasi rumore di sottofondo” (Radio Ga Ga dei Queen: https://www.youtube.com/watch?v=azdwsXLmrHE
Alessandra Fusco