PILLOLA DI MITOLOGIA
OSTARA
Beda il Venerabile, nel suo De Temporum Ratione, nomina e ci fa conoscere OSTARA, dea germanica collegata al rinnovarsi della vita e, più propriamente, alla primavera.
Il suo culto si celebra il giorno dell’equinozio di primavera ed è condivisibile con molte altre religioni pagane MODERNE (non a caso, il termine anglosassone EASTER -Pasqua-, affonda le proprie radici dal nome da OSTARA) ; la divinità, infatti, ha influenzato tutta l’ Europa toccata dalle invasioni germaniche (una tra tante la romana Vesta, già assonante per nome).
La festa in onore di OSTARA, dunque, coincide con l’equinozio di primavera e celebra la rigenerazione della natura e la rinascita della vita: le sacerdotesse, vestite con colori molto tenui, accendono un grande falò ed un cero (assimilato poi dalla tradizione cristiana) per simboleggiare la fiamma eterna dell’ esistenza e per incentivare il sole, attraverso mistici canti e danze, a perdurare nel cielo durante tutta la stagione rigogliosa della semina e della crescita del raccolto.
Secondo il suo culto , il risveglio di Madre Terra alla luce del giovane Sole, oltre ad interessare i cicli agricoli e la forza incessante della vegetazione che ritorna dopo ogni sterile inverno, investe anche le tribù che la venerano.
Esse, attraverso un pensiero trasformativo e animate dalla forte volontà di concretizzare gli avvenimenti sopra descritti, organizzano dei rituali ierogamici (atti sessuali) intesi come rappresentazione sacra della fertilità che, dall’ atto pratico umano, si trasferisce sui campi fecondandoli a dismisura.
Tralasciando questo dettaglio piuttosto colorito, è interessante sapere che da OSTARA, abbiamo “preso in prestito” nel tempo, molti altri dettagli ed elementi che la fanno avvicinare alla nostra Pasqua (oltre che alla Primavera in senso stretto): la nostra festa cristiana, esattamente come la sua, cade nel primo plenilunio successivo all’equinizio di primavera.
Il coniglio, animale a lei sacro per la rapidità nell’accoppiamento, è uno dei simboli più conosciuti del nostro periodo pasquale.
Ma, il più importante e degno di nota, è senza dubbio, l’uovo.
L’ uovo, elegante e perfetto simbolo di fecondità, nei culti in onore di OSTARA, rappresenta l’ embrione primordiale da cui scaturisce la vita: l’albume è la natura femminile della dea e il tuorlo, rappresenta la virilità del Dio Sole.
Da oggi, vedremo il coniglietto pasquale o l’uovo di cioccolata, con un ottica decisamente diversa!
Buona rinascita a tutti!
Daniela Venditti