PILLOLE DI LETTERATURA di Teresa di Sotto

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Pillole di Letteratura

“Era inevitabile: l’odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati ”

Comincia con queste poetiche righe uno dei romanzi più noti di Gabriel Garcίа Márquez, L’amore ai tempi del colera (Oscar Mondadori, 2016, prima edizione: 1985).

Ambientata a Cartagena de Indias, in Colombia, negli anni Venti del XX secolo, la storia si snoda nell’arco di oltre cinquant’anni, raccontando l’amore tra il telegrafista (poi imprenditore nel ramo dei traghetti fluviali) Florentino Ariza e la bella e testarda (la “mula d’oro” la definirà suo padre) Fermina Daza, moglie del dottor Juvenal Urbino.

È da quest’ultimo personaggio che lo scrittore inizia il racconto, “gettando” il lettore in medias res per poi tratteggiare con pennellate da abile pittore la platonica passione adolescenziale tra i due giovani:

“Quello sguardo casuale fu l’origine di un cataclisma d’amore che mezzo secolo dopo non era ancora terminato ”

Questo sentimento che si nutre di sguardi furtivi durante la messa nella Cattedrale, del violino di Florentino al centro di magiche serenate notturne, di bigliettini nascosti nei pertugi più strani della città, viene d’improvviso brutalmente troncato dal padre della ragazza. Così Fermina si auto convincerà che quello che prova per Florentino non è amore in realtà, ma una specie di compassione, di tenero affetto.
Spetterà, al giovane prima e all’uomo poi, il compito di farla nuovamente innamorare dopo oltre cinquant’anni, un lunghissimo arco di tempo nel corso del quale il lettore assiste allo sfiorarsi dei due protagonisti, al rischio di perdersi più volte, al ritrovarsi e al congiungersi, in un magico finale nel quale saranno ormai anziani, ma esperti della vita e dei sentimenti.

Da queste poche righe la storia di Florentino e Fermina potrà apparire a coloro che non la conoscono come una sorta di romanzo rosa con un pizzico di storia, ma è molto più di questo

Garcίа Márquez dà vita a una narrazione che sembra sempre in bilico tra realtà e finzione, tra una vicenda realmente accaduta e una favola bellissima: si intravedono in quest’opera, infatti, gli elementi di quel “Realismo magico” del quale l’autore sarà forse l’esponente più importante nella letteratura sudamericana del ‘900.
L’amore ai tempi del colera è senza alcun dubbio un romanzo sull’amore, ma è ben lontano dal poter essere definito un libro romantico: seppur Garcίа Márquez riesca a descrivere in maniera straordinaria le centinaia di donne con le quali Florentino intrattiene dei rapporti amorosi, l’amore borghese e soddisfatto di Fermina per il marito o, ancora, quello platonico, inconfessato ma irremovibile del telegrafista, nelle quasi 400 pagine di quest’opera mai una volta viene menzionato l’amore perfetto, quello stucchevole, che sa di finzione, poiché anche la felice conclusione della storia che lega i due protagonisti non ha nulla a che vedere con gli amori da commedia, ma appare piuttosto come l’esito di una volontà, di una caparbietà e di una ostinazione che ce lo fa apparire assai realistico.

Teresa di Sotto