PILLOLE DI LETTERATURA di Teresa di Sotto

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PILLOLE DI LETTERATURA: Mi piaci quando taci

Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell’anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.
Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.

Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.
Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.
(Pablo Neruda)

Io ho sempre amato questa poesia. L’ho sempre immaginata letta da una voce adulta, pacata, di quelle che scivolano piano. La magia della poesia è questa dopotutto: risvegliare e creare immagini precise nella mente. In questi versi delicatissimi comprendi la grandezza dell’amore, che fa vedere nelle persone più di quanto esse stesse credano di avere. Ci sono momenti in cui la persona amata riesce a comunicarci qualcosa anche senza parlare, immobile, ferma. Pablo Neruda coglie in questi versi proprio questa sensazione, cristallizzando l’esperienza dell’ascolto del silenzio della donna amata. Nonostante l’ossimoro, la donna riesce a trasmettere qualcosa all’autore anche quando tace o, sarebbe meglio dire, il poeta ha saputo ascoltare il silenzio dell’amata, traducendolo in versi.
Il poeta cileno ha fatto innamorare tutti, è riuscito a superare le barriere nazionali per arrivare a quelle mondiali, ha fatto conoscere la sua parola di amore, di passione e di vita ad intere generazioni e ancora oggi le sue frasi sono scritte e scarabocchiate sui muri per strada.
È una poesia dai toni calmi, che si trascina un pizzico di malinconia e inquietudine che emerge solo nell’ultima stanza. Racconta semplicemente di un uomo che ama una donna nel suo tacere, nei suoi momenti più assenti, perché può osservarla ed amarla senza alcuna spiegazione; egli ha compreso che la bellezza spesso si cela in silenzi
che, a volte, non vanno disturbati né cacciati, bisogna solo entrarci dentro e perdervisi.
Come perdersi nella notte, nella contemplazione delle stelle, così lontane e misteriose eppure semplici nella loro pura bellezza.
Tratti da una raccolta pubblicata nel 1924 dal titolo ” Venti poesie d’amore e una canzone disperata”, questi di Neruda sono versi delicatissimi, pieni di rispetto, perché il modo con cui il poeta tende l’orecchio a questo tacere è un atto quasi pudico: è un vero e proprio vedere non invasivo, un’attesa rispettosa degli spazi e dell’interiorita’ di chi abbiamo scelto di amare e di avere accanto.
E’ importante sottolineare che la raccolta fu scritta dall’autore quando aveva solo19 anni. Nonostante la sua giovinezza, il poeta cileno ha raggiunto una composizione lirica esaltata, caratterizzata dalle sue elevate forme di comunicazione e un sublime livello letterario. Non invano, questo libro è considerato un riferimento fondamentale nella letteratura ispanoamericana.
Teresa Di Sotto