Pillole di Storia
ASPASIA DI AQUINUM
Presso i musei di Berlino è conservata una statua di donna proveniente dall’area di Aquino e identificata come Aspasia.
Chi era costei? Aspasia di Mileto, nata nel 470 a.c., fu una nobildonna che si distinse ad Atene durante la cosiddetta età d’oro della città. Aspasia non essendo originaria di Atene non poteva avere il diritto di cittadinanza e tanti altri, come ad esempio il matrimonio, al pari delle donne ateniesi. Pertanto fu un’etera, una intrattenitrice di alto rango degli uomini colti ateniesi. Dotata di saggezza, bellezza ed eleganza intellettuale divenne presto famosa nei circoli letterari e artistici e a seguire una figura influente nel mondo politico ateniese. Socrate aveva un’ammirazione incredibile per lei e cercò di convincere Platone del fatto che la donna potesse avere un’intelligenza nettamente superiore all’uomo se non sottoposta alle rigide regole ateniesi. Pur essendo l’era della democrazia infatti la donna ateniese subiva pensieri misogeni e non aveva libertá: nessun accesso all’istruzione, possibilità rara di uscire dalle mura domestiche, nessun diritto di parola in politica. Ciò non era cosí per esempio per le donne di Sparta, cittá con cui Atene entrò in guerra: le spartane potevano partecipare ai giochi, esprimere il proprio pensiero ed avere importanza in politica, essendo considerate dagli spartani le sole generatrici di veri uomini. Aspasia godeva come straniera di indipendenza e di diritti al pari delle donne spartane. Grazie alla sua dialettica e abilità retorica, fu talmente influente e mitica perfino presso i persiani, avversari storici dei greci, da divenire l’amante di Pericle, il primo cittadino della città famoso per essere il promotore della democrazia. Pericle fu stregato dall’intelligenza di Aspasia oltre che dalla bellezza e si dice avesse appreso da lei l’arte della retorica.
Pur avendo ottenuto questa posizione dominante in politica, Aspasia fu presto vittima della misoginia ateniese. Trascinata in tribunale con l’accusa di empietà contro gli dei e sfruttamento della prostituzione, fu assolta per mancanza di prove e per l’efficace difesa di Pericle.
La raffigurazione scultorea di Aspasia era diffusa in età imperiale a Roma e veniva utilizzata come corredo funebre da dedicare a donne che avevano raggiunto un certo status sociale. Ciò pertanto doveva valere per qualche ignota nobildonna aquinate.
Aspasia, spesso confusa nella rappresentazione con la dea Afrodite, viene sempre raffigurata con capelli coperti dal velo e braccio piegato uscente dalla tunica.
Massimiliano Carcione
In basso Aspasia di Aquinum, conservata non si sa bene il perché a Berlino.