: “Un giorno ti ritrovi in un luogo che abitualmente non frequenteresti, è una palestra (non semplicemente sportiva ma di vita), messa in piedi da alcuni genitori per i loro figli e non solo, con problematiche dello spettro autistico.
Paradossalmente, qui tutto sembra più leggero, nonostante per nulla lo sia, anzi…
Sorrisi e mani che si stringono, carezze, non sono gesti sporadici ma una costante presenza d’amore che non perde occasione per farsi materia.
Qui, la pazienza non è un evento eccezionale, ma un modo più dolce di vivere il prossimo, l’altro, la vita.
Risalendo in auto mi sono chiesta, se la “normalità”, non sia altro che un’assenza di dettagli emotivi, che non riusciamo più a leggere e trattenerne nella frenesia di un “normale quotiano” che ci priva delle sfumature di ogni singolo momento.”
Stefania Furbatto