La Comunicazione: Mater della Parola.
In un epoca in cui i media indottrinano, è palese essere metodo efficace. Una sorta di sodomia psichica fa portare marchi e marche addosso, a spasso visivo, o correre a svuotare il portafogli e il portfolio, perchè urlano i saldi, il venerdì nero, le offerte, o ti ritrovi con i tampax detti dalla tv e fai l’amore con il sapore. E la subiamo senza accorgerci; già ammetterlo, iniziare a “vedere” è un “Mea Culpa” che non ha prezzo.
Il prezzo lo ha che poi, il modo di fare viene condizionato da questa assenza o celata bellezza d’arte, nel quotidiano, quando si fanno le famose “due chiacchiere”, o si risponde in chat, con il pollice in su (quando poi, i pollici in su li può fare solo Fonzie, di Happy Days).
Porta così, a (sopra)vivere alla circonferenza, lontano dal Proprio Vitale Centro, perdendo una preziosità basic della Comunicazione: A S C O L T A R E.
Questo Verbo mette in circolo la melodia interna scollegandoci dalla (ind) dottrina. (Vedasi film Matrix).
Verbo che fa Ricorda-Re. Riappropriarsi dell’Arte della Comunicazione, dell’uso della Parola, rende giustizia al ‘Vero Ascolto‘. Alla vera Libertà (e, richiede Coraggio). Riporta a quello che “ci manca-davvero”.
Conoscere l’Origine dell’ascolto è onorare la Mater Comunicazione: la Radice della propria lingua, quella che, grazie al miracolo delle corde vocali, conduce il Corpo a essere il Nostro Primo ed Unico Sacro Strumento; certo, necessita d’essere accordato (…).
In questo Libro sotto gli occhi di tutti, viene scritto: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era ‘D’Io’“. Per Nostra Grazia (mi auguro ricevuta) si è fatto carne e sangue, nel corpo di Gesù, il Cristo. (…).
Ci sta che per cecità accertata, corriamo a spararci in vena il vaccino del momento, che lo ha detto il tg, idem ci sta che Chi e Cosa rappresenta il Verbo, sembra essere altrui affari. (magari “sono cose di Chiesa”(…).
La lingua sarda, è considerata dagli studiosi, la più conservativa delle lingue derivanti dal latino. La Regione Sardegna, a Statuto Autonomo, nel 1997 riconosce alla Lingua Sarda, “pari dignità” rispetto all’Italiano. Il dettaglio interessante (e, si sa, il diavolo, dimora, radicandosi, nei dettagli) sottolinea che diverse radici nuragiche rimasero invariate, all’assimilazione linguistica del lontano e immortale latino. Nel Cuore della Sardegna, in Barbagia (dettaglio), gli Ill.Mi Ns Padri (solo perchè non si vedono più non vuol dire che non esistono), si opposero all’inevitabile assimilazione linguistica latina, conseguente alla romanizzazione. Ed è grazie a questi Padri che, ad, oggi, in diverse parole, sono presenti ‘suoni di radice nuragica’. Ergo la Lingua Sarda si è evoluta autonomamente. Si racconta che il sardo parlato era infatti comprensibile soltanto ai sardi stessi. E chissà come mai, questo privilegio coraggioso e raro, venne conservato per lungo tempo. (…). Questo va ad alimentare l’essere nati in Sardegna, Mater Isola; anche se poi tutti vogliono abbellirsi di sensazionalismo parlando una lingua, che qualcuno ha deciso deve essere l’unica lingua d’interazione culturale del pianeta; (Ma la Regina Elisabetta, non è solo del Regno Unito?) (…).
Ignorare il Verbo, fa da peccato in qualcosa che per certo, nutre le Anime ed eleva anche il Corpo:
l’Arte. Messa a tacere. (…).
Il Verbo: Eleganza d’Arte nello Spirito (annidato nella carne_da (ri)trovare come il più Prezioso dei
tesori).
Virus inventato, senza vaccino, la povertà e, conseguente sensazionalismo, infetta gli esseri umani che non racchiudono più l’Essere in ciò che indossano, in ciò che consumano, in ciò che sazia i sensi e l’Anima, di ‘Bello’ e ‘Vero’. (Qual’è il confine tra ‘Essere’ Eleganti (Stato di Grazia) o essere subliminalmente addo(pati)bbati?).
Lo stile “Ne Quid Nimis” è assioma da dover esser assorbito, in respirazione; richiamo di Eleganza, che non ha bisogno di farsi notare, lo stesso stile che governa le “Leggi dell’Arte”, quella che i Ns Padri hanno protetto, per permetterci di attingere, in quanto Viva nella Mente Universale.
“Sardo” non è solo il toponimo dato in eredità da illustre stirpe del Rinascimento, in Sardegn: i Raxis. E’ Atavico Suono d’Origine, nutre chi lo riconosce, accoglie e ne compie azioni di lavoro concreto, qualsiasi sia il mestiere che svolge.
Nella puntata di lunedì 25 novembre, la PortaD’Ora_Raccont’Arte di Sardegna in Musica, su Italy Web Radio dalle 18.30, presenterà un “malato” d’Eleganza: Andrea Schirru. Musicista d’Eccellenza, si svelerà al microfono, con la Parola; quella di cui ha ottima padronanza: sa Comunicare.
Forse, neanche da Lui saputo il Dono dei Padri che custodisce, la ‘Bellezza del Verbo’, conducente al Primordiale Suono della Creazione; ad Osservatore Cinestesico attento, non può sfuggire l’unione di questo Essere, di nome Andrea Schirru, con l’Origine. Non potrebbe far Comunicare le sue mani di Musica in quel Suo Modus Operandi sui tasti del pianoforte. Nutrimento in spettacolo Ascoltare il Suo Operato; non raro, diverso, o atipico, ma Unico. Intriso di tecnica perfetta e pennellato di sublime sentimento, il percorso musicale pare quasi senza soluzione di continuità; trasporta l’ascoltatore in una sorta di viaggio onirico, attraverso le melodie, le immagini e i suoni raccolti, filtrati ed elaborati da atavica sensibilità; distribuisce note di dedizione del lungo e costante lavoro.
Alcune composizioni originali vengono rielaborate estemporaneamente, in intento di stabilire lo stesso forte legame fra esecutore e Pubblico, creando quell’Unicità di Comunicazione del momento, in cui l’uno condiziona l’altro, e viceversa. Il tessuto connettivo che crea una sorta di filo rosso fra i diversi brani è l’Improvvisazione di derivazione jazzistica a sua volta declinata in diversi stili: ambient, blues, pop, free. Si sa accordare con altri musicisti in umile rispetto, non potendo comunque smettere di brillare di Luce Propria.
“Ogni Uomo e ogni Donna, è una Stella. Ed Ogni essere, un’Anima Sovrana”.
E Andrea Schirru, che lo voglia o no, comunica ‘Parola e Suono’ da Cuore a Cuore, in ‘Armonia Mater’.
Non poteva quindi non essere presente in Atramentum_ Contemplazione in Arte_.
Evento che si terrà a Cagliari, il location spezza respiro: Chiesa Monumentale di Santa Chiara, nel periodo di maggior Luce sul Pianeta: l”avvento natalizio’, dal 20 al 30 dicembre. Team d’Operato solo di artisti con la A maiuscola di Amore, e la S di Sardo, come Andrea Schirru.
Di Vera ‘Elegantia‘è la risonanza interiore di una Anima Grande, capace di consacrare chi ascolta, alla Sua Origine più diletta (…).
Concedersi di entrare in Atramentum è accogliere quell’Invisibile che si cela nei colori dei quadri, e, con silenzi, e note, nella Musica dal vivo. ‘Solo’ per questo, potrebbe essere, il Prezioso ‘Regalo di Natale’. Non so Voi, ma Sarda PortaD’Ora renderà onore alla Contemplazione in Arte di Atramentum; onore ad ogni singolo Arista partecipante, come a questa “Unicità incarnata” in Andrea Schirru. Amare è concedersi l’Arte, è rendere Onore; investire in essa è nutrimento in ogni atomo; indelebile. Se questo sogno sarà più grande della paura di ‘morire di fame’, rischia; indossa (ti) in Elegantia e buttati in autentico ardore. E la Vita ti premierà. Sempre.
P.s.
Il Live di Andrea Schirru, in Atramentum è il giorno d’avvento del 27 dicembre.
“…e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”_Mt 6,6_.