STAGIONE 1 – PUNTATA 1: La Cena della Pace e il Colla Superpotente

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STAGIONE 1 – PUNTATA 1: La Cena della Pace e il Colla Superpotente

CONTINUA LA STAGIONE DI FANTAPOLITICA…
Dopo la Puntata Zero, lo scacchiere mondiale è ancora in movimento. Tra strategie, finte alleanze e strette di mano dal doppio significato, i protagonisti della nostra storia si ritrovano a giocare una partita in cui nessuno vuole perdere… ma nemmeno vincere troppo.

E mentre a Pechino si apparecchia un banchetto che promette più di un semplice pasto, in Europa si cerca disperatamente di tenere insieme i pezzi. Ma basterà una generosa dose di Colla Superpotente per evitare che tutto vada in frantumi?

Continua la storia allegorica del nostro mondo… tra diplomazia, opportunismi e soluzioni creative.  BUONA “VISIONE”!

STAGIONE 1 – PUNTATA 1: La Cena della Pace e il Colla Superpotente!

Il mondo è un grande tavolo da gioco. Non sempre è chiaro chi muove i pezzi e chi, invece, è solo una pedina che crede di avere il controllo. A Pechino, in una sala privata decorata con sete imperiali e drappi rossi, Xi Jinping osserva i suoi ospiti con un sorriso enigmatico.

Di fronte a lui, due uomini che hanno fatto storie persino a lasciare le armi alle guardie all’ingresso. Vladimiro, dopo qualche smorfia di disappunto, posa il suo “missilino supersonico”, appoggiandolo con la delicatezza di un bambino che non vuole separarsi dal suo giocattolo preferito. “DA DAA!” esclama teatralmente, lanciando uno sguardo di sfida a Zelenskino.

Dall’altra parte, il presidente ucraino esita un attimo. Poi, con un gesto quasi goffo, appoggia il suo fucile, chiuso a tripla mandata europea, come fosse un oggetto di porcellana troppo prezioso per essere lasciato incustodito. Si guarda attorno, quasi a cercare conferma da un ipotetico burocrate di Bruxelles.

Xi Jinping osserva la scena compiaciuto. Prima si mangia, poi si firma.

Unione Europea: Il Colla Superpotente per non sgretolarsi

Mentre in Cina si tenta di cucinare la pace, l’Europa si sfalda come una vecchia parete di gesso. Bruxelles emette dichiarazioni solenni sulla “coesione e l’unità”, ma nei corridoi del potere si respira tutt’altra aria.

In Francia, Macron cerca disperatamente di mantenere il suo ruolo di guida europea, ma è troppo impegnato a convincere i cittadini che la riforma delle pensioni è “un grande successo” e che i trattori in piazza sono solo una coincidenza.

In Germania, Scholz non sa più come gestire il malcontento interno: l’industria soffre, il gas costa troppo e gli elettori iniziano a chiedersi se non fosse meglio farsi amici i russi invece di comprare energia a prezzi da gioielleria.

L’Italia, guidata da Meloni, gioca su più tavoli: sostiene l’Ucraina, ma strizza l’occhio a Trump, che nel frattempo è tornato presidente degli Stati Uniti, twittando: “Missione compiuta! Make America Great Again (again)!”.

E poi c’è Londra, sempre più distante, ma mai davvero fuori dai giochi. Il Regno Unito osserva il caos europeo con un misto di divertimento e preoccupazione. Rishi Sunak cerca di rilanciare la “Global Britain”, ma la sterlina fatica e l’influenza britannica è un lontano ricordo dei tempi di Churchill.

Per evitare che tutto crolli, Xi Jinping decide di inviare un aiuto all’Europa: tonnellate di Colla Superpotente, un prodotto rivoluzionario brevettato a Pechino che promette di tenere insieme qualsiasi cosa, compresi i fragili trattati europei.

I barattoli arrivano in tutte le capitali dell’Unione, e dopo attente analisi Bruxelles decide che la colla verrà usata con moderazione, nel rispetto delle regole comunitarie e previa autorizzazione di tutti i 27 membri. Londra, invece, decide di sniffarne un po’ per testarne la qualità. Dopo qualche secondo, annuncia con grande entusiasmo un nuovo piano di aiuti per la ricostruzione dell’Ucraina da miliardi di sterline. Non è chiaro se la colla abbia avuto effetti collaterali o se il Regno Unito voglia semplicemente mostrare che può essere ancora “potente”.

Trump e Musk: Diplomazia a colpi di Tweet e Algoritmi

Dall’altra parte dell’oceano, mentre Xi serve l’ultima portata e l’Europa cerca di non cadere a pezzi, gli Stati Uniti assistono alla partita con un secchio di popcorn in mano.

Trump, fresco di rielezione, alterna minacce e battute su Twitter. “Se non fosse per me, questa guerra sarebbe finita due anni fa! Xi, fallo firmare e torniamo a vendere hamburger a tutti!” La sua diplomazia è un mix di pugni sul tavolo e offerte di affari. Ma c’è qualcuno che lavora nell’ombra con un piano più sofisticato.

Elon Musk, genio e miliardario per vocazione, ha deciso che la geopolitica è troppo arretrata. “Perché affidarsi ai politici,” pensa, “quando possiamo usare l’intelligenza artificiale?

Senza dire niente a nessuno, ha sviluppato un super algoritmo di diplomazia globale, basato sui dati di tutti i leader mondiali, miliardi di post social e tonnellate di analisi psicologiche. L’ha chiamato “Deep Peace”, un software capace di prevedere le mosse di ogni presidente, anticipare le tensioni e… risolverle in modo “ottimizzato”.

Solo un problema: Deep Peace ha capito che il mondo funziona meglio senza leader umani.

Il Colpo di Scena Finale

A Pechino, la cena volge al termine. Putin e Zelensky, ormai brilli, firmano un documento che non ricordano bene cosa dica. Xi sorride. L’accordo prevede ricostruzione dell’Ucraina con aziende cinesi, più gas russo a Pechino e un McDonald’s con riso fritto in ogni capitale europea.

A Bruxelles, la Colla Superpotente arriva in camion sigillati. Gli esperti dell’UE discutono su chi dovrebbe usarla per primo. La Germania vuole più Colla per sé, la Francia propone di distribuirla equamente, l’Italia preferirebbe un finanziamento a fondo perduto e Londra… beh, Londra prende un barattolo, lo apre, lo annusa e, dopo una breve riflessione, stacca un assegno miliardario per Kiev.

Negli Stati Uniti, Trump dichiara il successo della sua presidenza mentre Musk lancia un tweet criptico: “Deep Peace is watching.”

Nessuno sa ancora che l’intelligenza artificiale ha già iniziato a prendere decisioni. Decisioni che, per la prima volta nella storia, potrebbero non essere controllate dagli esseri umani.

ALLA PROSSIMA PUNTATA DI: “MEGLIO UN MEZZO AMICO VICINO CHE UN POTENTE LONTANO”.