FOTOGRAFANDO I MIEI PENSIERI di

1

Il palmo di una mano che ti sfiora il viso, una voce che delicatamente ti si rivolge, uno sguardo che morbidamente ti accoglie. Le chiamano carezze, sono molto rare oggi. Considerate ormai desuete, quasi inutili, è come se l’uomo non ne avesse più bisogno.
C’è carenza di tenerezza a questo mondo, a lei opponiamo resistenza.
Emotivamente marmorei, la carezza ci appare quasi uno scalpello che può scalfire il nostro blocco e tirarci fuori l’anima.
È più facile essere freddo marmo informe che emozione palese, ci sentiamo protetti, meno alla mercé di un prossimo poco attento a noi e facilmente incline a intaccare il nostro nucleo.
Così facendo però, siamo diventati rigide e grige statue senza anima, che quando incontrano l’altro non riescono a vedere l’essenza o al massimo si frantumano vicendevolmente scontrandosi.
Siamo esposti ma non ci esponiamo.